Per amore del mio popolo io non tacerò / Cattedrale di Aversa / 23 aprile ore 20.00

Per amore del mio popolo io non tacerò

Sacra rappresentazione ispirata a scritti, commenti evangelici e ricordi della vita pastorale di don Peppe Diana

un progetto originale di Ambrogio Sparagna
con l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma
Gruppo vocale Polifonia Aurunca diretto da Anna Rita Colaianni
e la partecipazione di Peppe Servillo e Gianni Aversano

In questa sacra rappresentazione Ambrogio Sparagna unisce il Mistero della Nascita, Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo alla straordinaria figura di don Peppe Diana.

La scrittura dell’opera si caratterizza per la presenza di canti tradizionali sacri, (fra cui alcune laude tipiche del repertorio quaresimale) e composizioni originali che narrano gli ultimi momenti della vita di don Diana. In questo concerto-preghiera le parole di don Peppe, così come quelle del Salmo di Isaia “Per amore del mio popolo io non tacerò”, diventano canzoni originali dando vita ad un repertorio speciale, un originale “canzoniere popolare” contemporaneo che colpisce profondamente l’animo di chi lo ascolta.

Costruita su una serie di composizioni musicali originali con arrangiamenti e sonorità tipiche dell’etnosfera sonora campana, questa sacra rappresentazione è un inno alla vita. Un racconto sonoro appassionato, mistico e popolare, in cui la testimonianza della fede straordinaria nel Mistero evangelico che ha condotto al sacrificio e al martirio don Diana genera la trama e lo svolgimento  di una narrazione musicale intensa e drammatica, che ci trasporta in un viaggio verso la ricerca del profondo valore dell’esistenza umana.

Il concerto-preghiera, in cui spiccano alcune liriche di Salvatore Nappa e le narrazioni di Raffaele Sardo, ha il suo tessuto musicale ordito dalle voci e dai solisti dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium del Parco della Musica di Roma, il gruppo Polifonia Aurunca, diretto da Anna Rita Colaianni ed è arricchito dalla partecipazione di Peppe Servillo e Gianni Aversano.